Il più grande “fake” della storia compie 80 anni. La sera del 30 ottobre 1938 la Columbia Broadcasting System e le sue stazioni affiliate trasmettono una trasmissione radiofonica destinata a passare alla storia: il 23enne Orson Welles annunciava l’invasione degli alieni per mezzo de “La guerra dei mondi”
Per rendere il prodotto appetibile al grande pubblico americano, Orson Welles si è finto un cronista inviato sul luogo dell’accaduto. Il normale palinsesto radiofonico, un concerto di musica classica, si interrompe con notizie flash che narrano lo svolgersi della vicenda: la caduta di un meteorite, uno strano cilindro di metallo, la polizia che recinta il cratere. Sia all’inizio che a conclusione del programma, la CBS specifica che il testo è d’invenzione, che non c’è nulla di cui preoccuparsi, che è tutto finto. Risultato? L’America, da Nashville a Minneapolis, è in delirio
Il fake rese celebre Orson Welles, che si ritrovò a firmare tre contratti per Hollywood dopo la superba interpretazione. Da quel momento, La fine del mondo di Orson Wells divenne un’emblema della cultura pop, l’esempio delle meravigliose (e potenzialmente dannose) possibilità comunicative dei media.
Qualche anno dopo il giovane Orson dirigerà “Citizen Kane” (Quarto Potere) secondo la critica americana il più grande film della storia.