Baby: ma che è no scherzo?

Buonasera ragazzi!

Ieri ho finito di vedere la tanto attesa serie italiana, prodotta da Netflix, BABY. Diretta da Andrea De Sica e Anna Negri. La prima stagione, composta da 6 episodi, è stata interamente pubblicata il 30 novembre 2018 su Netflix.  La serie si ispira al fatto realmente accaduto dello scandalo delle baby squillo dei Parioli, raccontando la vita e le vicende di un gruppo di adolescenti romani e delle loro rispettive famiglie.

Baby_serie_Netflix_ufs

Allora.. che dire? ehm.. non so.. ho paura di essere troppo cattivo ma a me è parso di rivedere tre metri sopra il cielo nella versione a luci rosse. La narrazione è dannatamente didascalica: madre sgrida figlia = figlia decide di fare la zoc..la (lasciatemi passare il termine); muore mia madre = sono un ribelle con tutti. Il livello ahimè è questo, io l’ho vista con tutte le buone intenzioni e aspettative ma so bastate due puntate per farmi capire che sarebbero state ampiamente deluse.

Sicuramente se queste ragazze dei fatti di cronaca, abbiano deciso di fare le baby escort, è perchè principalmente abbiano avuto dei problemi familiari ma, questa è una prima conclusione di un semplice lettore di quotidiani, non può essere il tema fondante sul quale si basa sta serie… Della serie : ci volevate voi per dircelo?

Riguardo le interpretazioni posso salvare solo Bendetta Porcaroli (nella serie Chiara Altieri), il resto è veramente disarmante. C’è da dire anche però, spezzo una lancia in favore del cast, che in sceneggiatura ci sono delle battute non credibili, didascalichee ovviamente l’interpretazione ne risente…

Il montaggio sembra costruito con lo scopo di tagliare buchi, si lo so che è quello lo scopo ma è anche quello di non farsene accorgere. Rallenty a manetta anche se i due personaggi portano a spasso un cane, musica a palla sempre (tutte hit da festivalbar). Carino ho trovato l’effetto di far apparire le chat.

alice-pagani.jpg

Il ruolo di Damiano odiato dal padre in una maniera così didascalica da far venire dal ridere (io ho riso), un non rapporto dove per presunto abbandono Damiano odia il padre, e questo ci sta, e un padre che non rivolge la parola al figlio perchè lo odia o perchè gli ricorda quel gesto che non doveva fare in passato. Ok, ma non potevate studiare chiavi narrative più originali? Un rapporto padre e figlio dove i due si rivolgono parole e attenzioni non vuol dire che sia sano, sappiatelo!

Non voglio continuare perchè in realtà mi dispiace, ripeto ero pieno di aspettative, vivo a Roma, volevo finalmente vedermi una serie italiana girata nella mia città e andarne fiero…

e invece stasera mi sà che mi sparo una bella serie straniera.

 

 

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